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AVVISO AI NAVIGANTI - ACCEDERE IN CROAZIA CON UN NATANTE (UNITA'NON IMMATRICOLATA) - AGGIORNAMENTO 2025 5 m

2025-05-22 12:19

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AVVISO AI NAVIGANTI - ACCEDERE IN CROAZIA CON UN NATANTE (UNITA'NON IMMATRICOLATA) - AGGIORNAMENTO 2025 5 maggio

Normativa- Diporto - Estero

Tanti diportisti italiani proprietari di "natanti" non immatricolati si ritrovano davanti al problema di accedere in sicurezza in acque extra territoriali (Croazia).
I LIMITI DI NAVIGAZIONE
I natanti provvisti di marcatura CE (dopo 17/6/1998) possono navigare fino a 12 NM dalla costa mentre quelli non marcati CE hanno un limite di navigazione di 6 NM dalla costa italiana (a meno particolari abilitazioni).
La possibilità di navigare senza alcun limite dalla costa e in particolare oltre le 12 miglia con un natante CE è vanificata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 (entrata in vigore nel 1994) che - prevedendo la possibilità di controllo in acque internazionali anche da parte delle navi militari e comunque la necessità di identificazione certa della nazionalità dell'unità sottoposta a eventuale controllo - richiede di esibire idonea documentazione, di cui dispone solo il natante che, immatricolato, assume il regime giuridico di imbarcazione.

Questo ha precluso l'accesso dei natanti nelle acque territoriali di alcuni paesi Europei. In altri (tipo la Croazia) esite tuttora una grande incertezza nelle normative di volta in volta interpretate in modo diverso dalle varie Autorità portuali.

Bisogna infine ricordare che i natanti sono coperti dall’assicurazione obbligatoria per i limiti di navigazione autorizzati (6 o 12 miglia) e nell’ ipotesi di un incidente in mare in cui vengono coinvolte anche le persone, con feriti o altro, la compagnia assicuratrice potrebbe non provvedere al risarcimento dei danni, quando viene provato che il mezzo nautico navigava oltre i limiti di abilitazione e soprattutto in acque non italiane.


Siccome i paesi confinanti con l’Italia hanno già introdotto regole che vietano l’ingresso di imbarcazioni non registrate, il governo italiano ha risposto alle pressioni pubbliche offrendo una soluzione con il pacchetto di misure denominato “Made in Italy”.


Attualmente i natanti italiani possono navigare in Croazia, anche se questo paese minaccia da anni di impedire l’accesso nelle proprie acque alle unità non immatricolate nei registri nazionali, come appunto i nostri natanti. Per anticipare (e risolvere) l’eventuale problema il ministero delle Infrastrutture in accordo con quello del Made in Italy e Confindustria Nautica ha predisposto una variante della Dichiarazione di Costruzione e Importazione (Dci) per l’attestazione della nazionalità italiana e la proprietà del natante per chi intende navigare in acque estere con la firma del proprietario dell’unità che deve essere autenticata da uno Sta (Sportello Telematico dell’Automobilista). Non essendo una vera immatricolazione, c’è bisogno di un esplicito riconoscimento, di questo documento, da parte delle autorità croate. Da un recente carteggio avvenuto con il ministero del Mare croato sembra che questo riconoscimento sia avvenuto, ma al momento in cui scriviamo si attende la comunicazione ufficiale.



FORMALITÀ DI INGRESSO NELLE ACQUE CROATE

Provenendo da Paesi Schengen (ovvero Italia, Slovenia, Grecia) non è più previsto il passaggio presso le Autorità di Polizia di frontiera croate site nei cosiddetti «porti di ingresso doganali» per il controllo dei documenti di identità e la vidimazione della lista di equipaggio (se si proviene dal Montenegro o dall’Albania invece occorre espletare le formalità di ingresso anche per le imbarcazioni battenti bandiera UE e/o con equipaggio residente nell’UE; attenzione quindi se si entra in acque croate provenendo dal Montenegro).


È però necessario registrare l’ingresso una tantum, pagare la tassa annuale per la sicurezza della navigazione e pagare la tassa di soggiorno.




Notifica di ingresso e pagamento della tassa per la sicurezza della navigazione

Le imbarcazioni che già in anni precedenti sono entrate nelle acque territoriali croate sono già registrate nell’apposito portale telematico.

Per queste imbarcazioni quindi non è più necessario il passaggio in Capitaneria per registrare l’ingresso dell’imbarcazione nelle acque territoriali croate e pagare la tassa annuale per la sicurezza della navigazione (scadenza 31 dicembre di ogni anno), in quanto la notifica ed il pagamento della tassa (una tantum per l’anno solare incorso) devono essere fatte tramite il modulo Yacht or boat arrival notification del portale eNautika utilizzando l’identità digitale italiana SPID (il portale è già attivo dall’estate 2022).

Chi arriva invece in Croazia con una imbarcazione non registrata nel portale (es. imbarcazione nuova, cambio bandiera o cambio proprietario) dovrà per forza di cose recarsi presso una Capitaneria per far registrare il primo ingresso e pagare la tassa per l’anno in corso (volendo esistono delle agenzie croate che espletano tali pratiche online prima dell’arrivo in Croazia con dei costi piuttosto contenuti).

Qui potete scaricare il vademecum per la registrazione dell’ingresso ed il pagamento della tassa per la sicurezza della navigazione (verificate la presenza di eventuali aggiornamenti nel corso dell’anno).

Pagamento telematico tassa soggiorno (solo online)

Già dall’estate 2021 la tassa di soggiorno si paga per il periodo effettivo di permanenza nelle acque croate, nel caso in cui si pernotti a bordo, tramite il portale Nautika.eVisitor.

Segnaliamo in particolare che il pagamento della tassa di soggiorno può essere effettuato a forfait, in base alla lunghezza dell’imbarcazione, o per occupanti effettivi. La seconda ipotesi si può rivelare particolarmente conveniente per chi naviga in equipaggio ridotto di due/tre persone (verificate il risparmio utilizzando il calcolatore Tourist tax calculator for informative purposes only nel portale eNautika).

DOCUMENTI DA AVERE A BORDO PER LA NAVIGAZIONE NELLE ACQUE CROATE

Ai fini dei controlli in mare (o della prima registrazione nel portale presso la Capitaneria) è necessario avere i seguenti documenti:


  1. evidenza della registrazione annuale dell’imbarcazione e del pagamento della tassa per la sicurezza della navigazione;
  2. evidenza del pagamento della tassa di soggiorno per il periodo di permanenza nelle acque croate (nel caso in cui si pernotti a bordo);
  3. documenti validi per l’espatrio di ciascuna persona presente a bordo (per i minori di 14 anni che non viaggiano con almeno un genitore è necessaria la Dichiarazione di accompagno);
  4. un documento comprovante che l’unita è omologata per la navigazione, ovvero per le imbarcazioni da diporto la «Licenza di navigazione» o altri documenti di bandiera; ci risulta che sia ancora tollerata per i «natanti italiani» la presentazione del Certificato di Conformità CE o, per i natanti non CE documentazione similare, quale ad esempio il vecchio certificato di omologazione anche se ad inizio 2025 le Autorità croate hanno manifestato un certo gradimento verso la presentazione del documento denominato DCI per natanti con annessa “Attestazione per natanti da diporto italiani” da autenticare presso uno STA, così come previsto dal “Decreto Made in Italy” (Legge 27 dicembre 2023, n. 206, si veda più avanti);
  5. il documento comprovante che la persona che comanda l’unità sia abilitata al comando, conformemente alle norme in vigore nel paese di bandiera o conformemente alle norme in vigore nella Repubblica di Croazia (la patente nautica è sempre obbligatoria!);
  6. il documento comprovante la stipulazione di una polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi;
  7. il documento comprovante la proprietà dell’imbarcazione (ovviamente per le imbarcazioni è sufficiente la Licenza di navigazione, mentre per i natanti italiani anche se ad inizio 2025 le Autorità croate hanno manifestato un certo gradimento verso la presentazione del documento denominato DCI per natanti con annessa “Attestazione per natanti da diporto italiani” da autenticare presso uno STA, così come previsto dal “Decreto Made in Italy” (Legge 27 dicembre 2023, n. 206, si veda più avanti);
  8. se il proprietario non è a bordo, il conferimento di una procura almeno in italiano/inglese che autorizza l’utilizzatore all’uso dell’unità.

Nessuna formalità è prevista in uscita dalle acque territoriali croate verso «destinazioni Schengen» (es. Italia, Slovenia o Grecia).


Evidenziamo che nulla sembra essere cambiato circa l’accettazione o meno dei natanti italiani in acque croate.


Premesso che un «natante italiano» (così come definito dal Codice della Navigazione da Diporto) in acque estere è un oggetto navigante non identificato, attualmente non ci risulta che le Autorità Croate abbiano emesso specifiche disposizioni che vietano o limitano la navigazione dei natanti italiani in acque croate, ovvero di unità da diporto prive dei documenti di bandiera. Tuttavia, in caso di controlli, è necessario esibire tutta la documentazione sopra elencata.


Vale la pena di ricordare che a norma dell’Art. 27 del Codice della Nautica da Diporto i «natanti», salvo categoria di omologazione inferiore, possono navigare non oltre dodici miglia di distanza dalla costa.


NATANTI ITALIANI IN CROAZIA – ATTESTAZIONE PREVISTA DAL “DECRETO MADE IN ITALY (Legge 27 dicembre 2023, n. 206)


Ad inizio 2025 le Autorità croate hanno manifestato un certo gradimento verso la presentazione del documento denominato “DCI per natanti” con annessa “Attestazione per natanti da diporto italiani” debitamente autenticata presso uno STA (Motorizzazione, ACI, agenzie pratiche auto abilitate), così come previsto dal “Decreto Made in Italy.


Tale documento per il momento è considerato idoneo per dimostrare il cosiddetto “genuine link” con lo Stato Italiano e quindi il diritto per il natante a battere bandiera italiana (cfr art. 91 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, fatta a Montego Bay il 10 dicembre 1982 Ratificata in Italia con Legge 2 dicembre 1994, n. 689 ) (ndr. in realtà tale documento non costituisce una vera e propria immatricolazione in quanto il natante non risulta registrato in alcun registro dello Stato Italiano, non viene rilasciato un codice identificativo/targa, però se va bene alle Autorità croate va bene anche a noi…)


Tale documento può essere ottenuto in autonomia o tramite le agenzie di pratiche nautiche e consiste di due singoli documenti:


  1. DCI (Dichiarazione di Costruzione o di Importazione) riferita allo specifico natante e rilasciata da UCINA tramite apposito portale (costo € 30 da pagare con carta di credito sul portale stesso);
  2. “Attestazione per natanti da diporto italiani” (qui il link al Decreto 2/5/2024 ed al modello) che riporta il numero della DCI ed i dati presenti nella stessa ed attesta il possesso e la nazionalità del natante (previo pagamento di euro 23,70 per diritti e compensi tramite PagoPa ed applicazione di marca da bollo di € 16,00)


e' spesso chiamato anche “Mini Targa,” è ufficialmente denominato “Attestazione per Natanti da Diporto Italiani” ed è stato introdotto l’anno scorso. Durante la stagione 2024, alcuni diportisti italiani hanno già utilizzato questo documento per navigare. 



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